La trama dell’investitura di Francesco nell’A.D.1405

L’investitura di Francesco è incastonata in una trama storica importante. La fine del XIV secolo è significativamente segnata dal confronto tra angioini ed aragonesi. 

Nel 1389 Napoli cadde in mano agli angioini, il figlio di Luigi I d’Angiò venne incoronato re Luigi II dall’antipapa Clemente VII.

Nel 1399 Ladislao I d’Aragona poté rivendicare militarmente i suoi diritti al trono, sconfiggendo il re francese.

Alcuni feudatari locali rimasero con gli Angioini e vennero giustiziati, altri ottennero potere attraverso la cerimonia dell”omaggio feudale”,così negli anni 1403 e 1404 Ladislao si concentró sul compimento e rafforzamento del dominio nel Regno, spezzando il potere delle più significative famiglie feudali: prima di Nicola Ruffo, marchese di Crotone, poi di Giovanni Antonio Marzano, duca di Sessa, e dello zio di questo, Goffredo, duca di Alife. 

Nel 1405 il Papa Innocenzo VII chiese aiuto per reprimere le rivolte romane, così Ladislao organizza una spedizione a Roma, per rinsaldare il suo diritto di regnante con il potere ecclesiastico, in tal modo il Papa non avrebbe potuto riconoscere dal sangue blu gli angioini.

il momento dell’investitura

In questo scenario storico immaginiamo alla fine dell’agosto 1405 re Ladislao giungere a Prata alla corte dei Capuano, dove compie la cerimonia dell’omaggio feudale, rinsaldando il rapporto con i suoi fedeli feudatari, e annuncia la volontà di intervenire a Roma a favore del Papa.

Per l’occasione Francesco Pandone, figlio del padre Carlo, conte di Venafro, e primogenito di Maria Capuano, reggente del baronato di Prata, dopo aver fatto l’apprendista dal condottiero Jacopo Caldora, viene investito cavaliere all’età di 21 anni, per poi seguire il suo maestro in partenza per Roma.

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