L’armatura è l’insieme delle delle pezze d’arme con cui si rivestivano i guerrieri e i cavalli a scopo difensivo.  Tutti i componenti appositamente sagomati prendevano il nome dalla parte del corpo che  proteggevano: baviera, goletta, spallaccio, bracciale, cubitiera, avambraccio, manichino, manopola, celata, busto, panziera, fiancale, cosciale, ginocchietto, scarpa.

L’armatura per proteggere i cavalli si chiamava barbatura e le parti che la componevano: frontale o testiera, armatura del collo, cotta di maglia, pettiera della barda, groppo della barda.  La barbatura in realtà venne impiegata in maniera diffusa solo nel tardo medioevo.

 L’armatura è stata utilizzata fino dagli albori della storia ed ebbe il massimo utilizzo e perfezionamento nel periodo Rinascimentale. Le prime armature appositamente lavorate erano composte in cuoio (nella Grecia Antica ), si sono sviluppate successivamente (nei romani) nella cotta di maglia in ferro, chiamate Lorica Hamata e in un secondo tempo Lorica segmentata perché più leggera.

A partire dalla seconda metà del I secolo A.C. l’armatura indossata dai legionari era composta da piastre di metallo con giunti di raccordo e fibbie in metallo ottonato, legate tramite un sistema di ganci, provvista di lacci e cinturini in cuoio per essere indossata, proteggevano le spalle il torace e l’addome del legionario.

Nel Medioevo l’armatura si è ulteriormente sviluppata, tra l’XI e XIII secolo  comprendeva parti in cotta di maglie, parti in ferro, e parti in tessuto o cuoio. Il rivestimento di cavallo e cavaliere si presentava come nella foto di seguito.

Nella ricerca di protezione per tutte le parti del corpo, l’armatura  si è sempre più sviluppata, rivestendo praticamente la totalità del cavallo e cavaliere. L’armatura medievale  era composta in ferro, spessa 2mm circa, raggiungeva il peso era di circa 25-30 kg.

Questo tipo di protezione molto costosa per il materiale utilizzato e la lavorazione, era indossata solo dai nobili e rendeva il cavaliere quasi imbattibile.